Jane Austen sullo schermo

Straziami ma di baci saziami

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ginevrina
icon12  view post Posted on 3/8/2010, 10:11




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Un commedia del 1998 tutta italiana diretta dal regista Dino Risi
Interpreti principali:
il grande Nino Manfredi, Pamela Tiffin e Ugo Tognazzi

TRAMA

Il destino ha fatto incontrare ad una manifestazione folklorista a Roma il barbiere ciociaro Marino Balestrini (Nino Manfredi) e la bella e prosperosa marchigiana Marisa Di Giovanni (Pamela Tiffin, doppiata da Flaminia Jandolo). Si è trattato di un breve incontro ma ormai l'amore ha colpito i due giovani. È questo il motivo per cui Marino, prima forbice ad Alatri, lascia il suo paese per andare a Sacrofante Marche (paese inesistente nella realtà), per incontrare di nuovo Marisa. Qui avviene il reciproco innamoramento dei due che vivono la loro passione citando e cantando i versi delle canzonette che ispirano il loro amore . Il padre di lei, scultore di monumenti funebri, ritiene il barbiere non adatto alla figlia perché socialmente inferiore, e si oppone al matrimonio. I due allora, seguendo gli insegnamenti delle canzonette e dei fotoromanzi, riproponendo il dramma del Dottor Zivago, decidono di por fine al loro disperato amore facendosi travolgere dal treno, che invece riesce a fermarsi e da dove scende un infuriato macchinista che li caccia a male parole dai binari. La prematura morte dello scultore però libera i due giovani che si preparano a sposarsi. Ma ecco che scoppia il dramma: Adelaide (Moira Orfei), la padrona di casa che ospita Marino, vedova inconsolabile, lo tenta con le sue grazie che il barbiere, amante fedele alla sua bella, respinge. Adelaide offesa per il rifiuto si vendica insinuando il dubbio a Marino che Marisa , in una gita parrocchiale si sia comportata da "malafemmina". Marino vorrebbe che Marisa confessasse il suo turpe passato ma la ragazza offesa dall'ingiusto sospetto, abbandona il paese per Roma. Conosciuta alla fine la verità Marino, pentito e disperato, lascia tutto per inseguire Marisa e farsi perdonare da lei che è svanita nella città tentacolare.Il povero ex barbiere senza più un soldo e disperato, ridotto a fare il barbone, poiché non riesce a rintracciare Marisa decide di suicidarsi gettandosi nel Tevere ma viene salvato da mister Okay, famoso bagnino "fiumarolo" autore di tanti salvataggi.
L'accaduto viene pubblicato dai giornali e così Marisa, che nel frattempo ha sposato un sarto sordomuto (Ugo Tognazzi), va a visitare Marino degente in ospedale a cui racconta la terribile verità. Su suggerimento di un vicino di letto Marino, pur disperato, gioca al lotto i numeri della sua storia d'amore vincendo un ricchissimo premio. Marino, novello Conte di Montecristo, prima vorrebbe vendicarsi dell'abbandono ma poi riconquista Marisa. Ma c'è di mezzo il sordomuto, che i due assieme decidono di eliminare facendo esplodere la stufa a kerosene non appena il sarto accenderà un ferro da stiro. L'esplosione, presa per un incidente, invece di uccidere il povero sordomuto gli fa riacquistare la parola e l'udito; per assolvere a un voto fatto anni prima si farà frate con l'obbligo del silenzio, e sarà proprio lui a cantare, con voce angelica, alle nozze di Marino e Marisa.

CRITICA

Il film ripropone in chiave moderna un classico romanzo dì appendice ottocentesco i cui protagonisti non sono però eteree fanciulle tradite e abbandonate da cinici avventurieri ma ingenui e spontanei paesanotti che vivono un dramma d'amore ciociaro-marchigiano trasformato in un fotoromanzo e accompagnato da canzonette in un ambiente urbano moderno indifferente ad ogni sentimento. Nino Manfredi ripropone le movenze e il linguaggio del personaggio del ciociaro che lo aveva portato al successo in una trasmissione televisiva, Pamela Tiffin fa bene la parte di una sentimentale e talvolta svampita innamorata, formidabile l'interpretazione muta di Ugo Tognazzi che con una parrucca rossiccia sembra un Harpo Marx redivivo. Il regista Dino Risi amalgama con sobrietà i personaggi della vicenda e meglio di Ettore Scola (Dramma della gelosia), di Salvatore Samperi (Malizia) e di Luigi Comencini (Mio Dio, come sono caduta in basso!) riesce a rendere l'atmosfera di una cultura sentimentale popolare esaltata dai dialoghi dei bravissimi sceneggiatori Age e Scarpelli.

a mio parere uno dei più bei film con la "Vecchia Guardia" di attori eccezionali.
un film che mi piace rivedere ogni volta, pieno di "chicche" e di invenzioni umoristiche.
A chi piacciono i vecchi film umoristici come me gli e lo consiglio.
Grazie a tutti per l'attenzione.
Ciao ^^
 
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